FREAKS OUT

Regia di Gabriele Mainetti

Con Aurora Giovinazzo, Giorgio Tirabassi, Giancarlo Martini, Pietro Castellitto, Claudio Santamaria, Franz Rokowoski

Soggetto di Nicola Guaglianone

Sceneggiatura di Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti

Durata 140’

Italia, 2021

Un capolavoro. 

Può sembrare il classico giudizio affrettato, che si tende a fare immediatamente dopo la proiezione di un film mastodontico, a maggior ragione se MADE IN ITALY (ci tengo a scriverlo in maiuscolo). Ma Freaks Out merita questa definizione.

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Speciale Venezia 78: È STATA LA MANO DI DIO

Regia di Paolo Sorrentino

Con Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri

Sceneggiatura di Paolo Sorrentino

Italia, 2021

Durata 130’

Premessa

Una delle esperienze più belle della mia vita. Mi ha regalato ciò la Mostra del Cinema di Venezia, quest’anno alla sua 78/a edizione. Tra green pass, mascherine e distanziamento, con i quali stiamo imparando a convivere ormai da un anno e mezzo, è stata impressionante la forza con cui registi, autori e tutte le professionalità del cinema (non dimentichiamoci che un film è frutto esclusivo di un lavoro collettivo, come sottolineato nel discorso d’apertura della madrina, Serena Rossi) da ogni parte del mondo si siano messi in gioco con un solo obiettivo: ricordare al pubblico il piacere dell’emozione collettiva, che solo la sala è in grado di offrire. Non è un caso che ciascuna proiezione sia preceduta dal cortometraggio All Star, realizzato dal Ministero della Cultura con Anica, Anec e Cinecittà per la campagna #SoloalCinema, con protagonisti dal calibro di Pierfrancesco Favino, Anna Foglietta, Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Vittoria Puccini, Benedetta Porcaroli e tanti altri volti del nostro cinema, proprio per invitare le persone a godere di questo spettacolo, in totale sicurezza. Risate, lacrime, commenti disparati durante lo scorrere dei titoli di coda, anche con dei perfetti sconosciuti, ognuno con un punto di vista diverso su ciò che si era appena fruito. Tutto ciò è stato meraviglioso e ha ricordato l’importanza di un’industria come quella cinematografica. Sicuramente ben vengano le piattaforme, che hanno portato a un aumento esponenziale della domanda di film e serie televisive e di conseguenza un’occupazione senza precedenti, ma fondamentale rimane la tutela di quel luogo magico, che nessun salotto di casa potrà mai sostituire. Oltre a festival e campagne di comunicazione mirate, sarebbe necessario investire sull’insegnamento della materia, educando magari già gli alunni a partire dalle scuole primarie. Ma ci stiamo inoltrando su un altro terreno, passerei a parlare del nuovo film di Paolo Sorrentino, offerto agli spettatori in anteprima mondiale il secondo giorno della Mostra.

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THE SAME STORY – Cortometraggio

Regia di Alice Airoldi

Con Madeline Logan, Ari Millerm, Zack Georgian, Liana Genoud, Katie Pintado, Elizabeth Biddle e Brian Tobin

Sceneggiatura di Alice Airoldi

Usa, 2019

The Same Story è un cortometraggio ambientato negli Stati Uniti degli anni sessanta, nel pieno delle proteste contro la guerra in Vietnam. La storia racconta del disfacimento dell’amicizia profonda di tre studenti universitari. Quali sono i limiti della manifestazione del dissenso? Fin dove si può spingere la protesta contro una guerra che si percepisce come ingiusta? The Same Story invita a riflettere su queste domande, e su come la combinazione di eventi casuali e delle nostre risposte determinano inesorabilmente il futuro di ciascuno di noi e di chi ci sta a cuore.

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CONTAGION

Regia di Steven Soderbergh

Con Matt Damon, Kate Winslet, Marion Cotillard, Laurence Fishburne, Jude Law, Jennifer Ehle, Gwyneth Paltrow, Bryan Cranston

Sceneggiatura di Scott Z. Burns

USA, 2011

Durata 106′

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Drammaticamente profetico.

Contagion è un film del 2011, diretto da Steven Soderbergh (regista di Ocean’s Eleven e sequel), con un cast dal calibro di Matt Damon, Jude Law, Laurence Fishburne, Kate Winslet, Jennifer Ehle, Marion Cotillard e Gwyneth Paltrow (non proprio dei “perfetti sconosciuti”) e racconta una pandemia globale che presenta molte analogie con quella che stiamo vivendo in questi giorni. Continua a leggere “CONTAGION”

GLI ANNI PIÙ BELLI

Regia di Gabriele Muccino

Con Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Emma Marrone, Nicoletta Romanoff

Sceneggiatura di Gabriele Muccino e Paolo Costella 

Italia, 2019

Durata 130’

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Una vicenda generazionale, che attraversa quarant’anni di storia italiana, dagli anni 80, passando per la caduta del muro di Berlino, Mani Pulite, l’ascesa di Berlusconi, l’11 settembre, fino ai nostri giorni, con al centro un gruppo di amici, composto da tre uomini e una donna. Continua a leggere “GLI ANNI PIÙ BELLI”

THE NEW POPE (Ep.1- Ep.2)

Creato e diretto da Paolo Sorrentino

Con Jude Law, John Malkovich, Silvio Orlando, Cecile De France, Ludivine Sagnier, Massimo Ghini

Sceneggiatura di Paolo Sorrentino, Umberto Contarello, Stefano Bises

Italia, Usa, Francia, Spagna 2020

10×60’

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Paolo Sorrentino è tornato sul piccolo schermo. Lo fa con il secondo capitolo della sua saga televisiva sul Vaticano, 10 episodi da un’ora ciascuno. Continua a leggere “THE NEW POPE (Ep.1- Ep.2)”

TOLO TOLO

Regia di Luca Medici

Con Checco Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré, Nassor Said Barya, Gianni d’Addario, Barbara Bouchet

Sceneggiatura di Luca Medici, Paolo Virzì

Italia, 2019

Durata 90′

Solo, solo. È questo il significato del titolo del nuovo film di Luca Medici alias Checco Zalone, quinto da protagonista, ma primo da regista.

Il suo ultimo film, Quo Vado, aveva battuto il record d’incasso di 65 milioni di euro, e dopo quattro anni è tornato sul grande schermo. Gennaro Nunziante, regista e sceneggiatore dei suoi precedenti film, ha abbandonato la nave (discrepanze economiche? Probabile) e così Checco si è ritrovato improvvisamente “Solo Solo”. L’ansia da prestazione è così aumentata, urgeva assolutamente un nuovo film, il tempo passava, ma troppo, non si poteva più aspettare. E fu così che Pietro Valsecchi, patron della Taodue, suo celebre produttore, mise in contatto Checco con il celebre regista e sceneggiatore, Paolo Virzì, tirando fuori una storia contemporanea e sociale, che finì per affrontare il tema dell’emigrazione. Partorita la struttura, Checco si ritrovò nuovamente “solo, solo” nell’inserimento del suo tocco, dove prima il contributo di Nunziante era pressoché fondamentale. Oltre a interpretare il film, decise di mettersi dietro la macchina da presa, assumendosi il rischio della gestione di un film estremamente complicato, con riprese in Kenya, Marocco, Malta, Roma e Bari per 20 settimane di lavorazione, un budget enorme, 20 milioni di euro, e diverse difficoltà, dalla gestione di tantissime comparse, scene colossali su navi fino ad affrontare temperature elevate, che toccavano i 50 gradi. Essendo a conoscenza del proprio potenziale, non poteva sbagliare, motivo per cui si è isolato totalmente a seguire la post produzione del film fino a pochi giorni della sua uscita.

Come si può giudicare questo lavoro?

Il film è uscito due giorni fa in 1.500 sale e per ora stiamo a 14 milioni di euro di incasso, di cui 8,6 guadagnati solamente il primo giorno. Ha tutto il weekend davanti, una strada in salita. Dunque molto bene sul piano economico per ora, ma è ora di passare al piano contenutistico e stilistico.

Oggetto della storia è la più grande tragedia della nostra contemporaneità, ovvero l’emigrazione di milioni di persone dall’Africa all’Italia. Per una serie di vicissitudini, Checco si ritrova a compiere il viaggio del migrante assieme a un gruppo di africani, che precedentemente lo avevano accolto quando era fuggito dall’Italia, sommerso dai debiti.

In un’ora e mezza di racconto si ironizza su diversi temi, dalla famiglia, che preferirebbe vedere morto il figlio per ottenere così un risarcimento dallo stato e conseguente annullamento dei debiti, al solito italiano medio, attaccato al valore economico del proprio abbigliamento firmato.

Si ride anche della politica italiano, impeccabile il personaggio di Luigi Gramegna (Gianni d’Addario), che da galoppino locale in breve diventa assessore, sindaco, prefetto, ministro degli Esteri, presidente del consiglio fino alla carica di presidente della commissione europea.

“Un mostro con una carriera alla di Maio, vestito come Conte e con il linguaggio di Salvini” così l’ha definito Zalone, durante la presentazione stampa del film.

Da segnalare anche la comparsa di Nichi Vendola con una formidabile autoparodia.

Un altro protagonista di una serie di gag in Tolo Tolo è questa crema all’acido ialuronico, alla quale Checco è particolarmente affezionato, che va incarnato come simbolo della banalità delle cose, cui ci attacchiamo quotidianamente. L’inserimento di essa nel contesto africano sta infatti a evidenziare il grosso gap con l’Occidente, poiché loro giustamente hanno problemi più gravi da affrontare, quale in primis la sopravvivenza.

Tolo Tolo è un film ricco di umanità e speranza. Colpisce a pieno lo spettatore, lo fa anche con immagini forti, le prigioni libiche, viaggi su una carretta in mezzo al mare, pur inserendo ironia e satira nel pieno stile della tradizione della commedia all’italiana. Qui Zalone si fa più poetico dei precedenti film, più impegnato, e il messaggio sociale stavolta vuole essere più dirompente che mai. È forse questa la grandissima differenza dai suoi precedenti film con Gennaro Nunziante e che sicuramente il contributo di Paolo Virzì ha reso definitivamente possibile.

Si ride di meno, si riflette di più. Era necessario che anche Zalone si innovasse e per ora sembra essere riuscito in questa sua metamorfosi. Ed era soprattutto giusto stupire totalmente lo spettatore, che si è trovato davanti a un film totalmente diverso e inaspettato. Merito anche di una campagna marketing, che non ha diffuso trailer, ma solo un video musicale, Immigrato, totalmente slegato dai contenuti del lungometraggio, e soprattutto nessuna notizia sulla trama fino all’ultimo minuto.

Checco, ora non sei più “solo solo”

L’ANNO CHE VERRA’

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In Italia nel 2019 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di oltre 630 milioni di euro per un numero di presenze pari a circa 97 milioni di biglietti venduti. Si tratta, rispetto al 2018, di un incremento di più del 14% degli incassi e di più del 13% delle presenze e, più in generale, del migliore risultato dell’ultimo triennio, secondo i dati rilevati da Cinetel, che monitora circa il 95% del box office nazionale. Continua a leggere “L’ANNO CHE VERRA’”

PARASITE

Regia di Bong Joon-ho

Con Kang-ho Song, Sun-kyun Lee, Yeo-Jeong Cho, Woo-sik Choi, So-dam Park

Sceneggiatura di Bong Joon-ho, Han Jin-won 

Corea del Sud, 2019

Durata 132′

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Perché Parasite ha le carte in regola per aggiudicarsi l’Oscar come miglior film straniero? Il lavoro di Bong Joon-ho, regista sudcoreano, mette in scena una storia locale con valenza universale, affrontando temi attualissimi con un linguaggio immediato, che riesce a spaziare su generi differenti, passando dalla commedia dell’equivoco fino ad arrivare allo splatter più puro. Continua a leggere “PARASITE”

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